lunedì 15 dicembre 2014

Introduzione alla Nuova Medicina Germanica

Versione 1.0 - 22/12/2014

Prefazione

Ho sentito nominare la prima volta la Nuova Medicina Germanica (NMG) non molto tempo fa, per caso. A quel tempo non avevo la più pallida idea di cosa fosse. Immaginai si trattasse di una delle tante "medicine alternative" o peggio dell'ennesima "cura miracolosa". Nonostante questa impressione negativa, provai a cercare qualche informazione. Rimasi sorpreso nello scoprire che non si trattava affatto di una specie di rimedio "New Age", ma di una teoria piuttosto complessa ed estesa, che appariva molto scientifica nella forma ed estremamente dettagliata. A prima vista diversi aspetti mi sembravano abbastanza verosimili, ma le conclusioni erano apparentemente esagerate, in qualche caso del tutto contrarie alla visione comune. Avevo capito comunque che l'argomento era troppo intricato ed esteso e meritava un approfondimento prima di essere giudicato in modo definitivo. Mi incuriosiva il fatto che si trattasse di una teoria completa, dettagliata, che partiva da osservazioni sperimentali ed era perfettamente verificabile, cosa quasi mai riscontrabile in maniera esatta nelle medicine alternative, e a volte perfino in quella ufficiale (che si basa sempre di più sulla statistica piuttosto che sulla comprensione intima dei fenomeni).
Così iniziai a studiare l'argomento in dettaglio, leggendo libri e diversi documenti, facendo "esperimenti" e cercando riscontri. Il risultato è stato netto ed inaspettato: la NMG mi ha profondamente colpito e sorpreso. Mi sono convinto della sua validità e della necessità che essa venga presa al più presto in considerazione dalla scienza e dalla medicina ufficiale. La NMG rappresenta una vera e propria "rivoluzione copernicana" nel nostro modo di concepire il concetto di salute, malattia e cura, e potrebbe avere delle conseguenze enormi in molti campi. Per fare questo è necessario che la NMG venga maggiormente conosciuta, che venga validata in modo diffuso ed in maniera rigorosa e scientifica secondo procedure ufficiali e condivise, e che venga ulteriormente studiata ed approfondita nei suoi dettagli. Per ottenere questo risultato però è necessario vincere la fortissima opposizione "ideologica" che esiste verso la NMG, che ha radici sia nella difficoltà di accettare un paradigma completamente differente rispetto a quello consolidato (opposto per molti versi), sia nella difesa di forti interessi di vario genere associati all'attuale gestione della sanità e della salute. Questa durissima opposizione spesso sfocia nel ricorso al discredito, alla falsità ed alla paura, per questo solo la conoscenza diretta dell'argomento può essere efficace per vincerla.
Ho voluto scrivere questo documento per contribuire a diffonderne la conoscenza della NMG e favorire la discussione su questo argomento e lo studio da parte di medici e ricercatori. Ho voluto dare un'impostazione leggermente più scientifica ed esaustiva di quella che si può trovare su altri documenti introduttivi, che a volte risultano un po’ assiomatici o acritici (cioè non spiegano il perché di certe affermazioni). Quindi il target di questo documento sono i lettori più esigenti e curiosi, quelli che vogliono maggiori dettagli e spiegazioni, ma magari non hanno il tempo o la motivazione necessaria per leggere il testo di riferimento di Hamer, il "Testamento per una nuova medicina" [1], che affronta gli argomenti con approccio molto metodico e dettagliato. L'obiettivo di questo documento non è convincere il lettore della validità della NMG, ma semplicemente illustrare e introdurre l'argomento, incuriosendolo e incoraggiandolo a documentarsi ulteriormente, a sperimentare e a verificare in proprio.


La medicina ufficiale

La medicina ufficiale (MU), così come la conosciamo oggi, sebbene attinga a conoscenze molto antiche è una scienza piuttosto recente: la maggior parte delle idee e dei concetti più specialistici, delle terapie e dei farmaci hanno radici nel periodo post-illuministico e hanno avuto uno sviluppo ed una evoluzione molto rapida soprattutto negli ultimi 100 anni. Quello che ha consentito uno sviluppo così rapido è stato sicuramente l'adozione di un approccio rigoroso e scientifico nello studio dei fenomeni e nella valutazione delle terapie. Questo ha consentito sicuramente di raggiungere parecchie conquiste eccezionali, ma ha anche determinato l'adozione di una visione molto rigida e "riduzionista", che si limita a tenere in considerazione solo ciò che è osservabile e misurabile direttamente. E' risultato spontaneo studiare ogni entità (fenomeno, organo o sostanza) con sempre maggiore livello di dettaglio e specializzazione, perdendo però di vista l'insieme, che a causa della sua complessità e varietà risulta decisamente meno semplice da studiare con criteri oggettivi e ripetibili. Il risultato finale è che la MU vede ed osserva solo i sintomi, e tende a curare solo questi, applicando spesso protocolli rigidi che prescindono totalmente dalla specificità del caso (ossia dalle specificità del paziente). L'altra conseguenza è che la MU non è in grado di indagare sul cosa sia la "malattia" in se, sul perché insorga, sul perché si manifesti in un modo piuttosto che in un altro, e sul perché a volte le cure si rivelino efficaci e a volte no. Questo limite ha portato all'adozione sempre più massiccia della statistica per gli studi sull'insorgenza delle patologie e sull'efficacia delle cure. In altre parole, non avendo gli strumenti per indagare le cause reali ed i meccanismi alla base delle patologie, si fanno delle ipotesi spesso del tutto arbitrarie (logiche e verosimili, ma arbitrarie) e le si supporta solo con dati statistici e meta-statistici. Il risultato paradossale è che partendo da un approccio molto rigoroso ed oggettivo, si è giunti a dovere ricorrere massicciamente alla statistica, che ha caratteristiche tutt'altro che esatte e ripetibili! Attualmente non si hanno certezze neanche sulle cause del comune raffreddore, si dibatte molto sui fattori che "predispongono" all'insorgenza di patologie più gravi quali infarto o malattie neurodegenerative, e si continua a brancolare nel buio circa patologie quali il cancro o le malattie autoimmuni, che rimangono inspiegabili e non sono curabili in maniera diretta ed efficace. Non si riesce neanche a stabilire con certezza ragionevole se alcune sostanze siano dannose o meno per la salute dopo decenni di studi (caso emblematico quello dell'aspartame). I farmaci stessi vengono creati sintetizzando decine di migliaia di sostanze a caso e testando se qualcuna ha qualche attività biologica interessante (gli studi seguenti sulla tossicità e sull'efficacia sono poi sempre di natura statistica). Esistono migliaia di ipotesi non verificate che vengono utilizzate correntemente come spiegazione, ma su cui non ci sono né certezze scientifiche né tanto meno definizioni precise: patogenicità di certe sostanze o organismi, predisposizione genetica, sistema immunitario depresso, stress, comportamento e ruolo dei microrganismi, etc.
Siamo in grado di spiegare bene come interagisce una molecola con un recettore, abbiamo sviluppato strumenti diagnostici e d'intervento potentissimi, ma abbiamo un quadro generale assolutamente frammentario, disordinato ed incoerente nel quale è difficile muoversi in maniera efficace e trarre conclusioni certe. Da questo disordine emergono perfino alcune evidenze paradossali: ad esempio sono scientificamente accertati ed accettati l'esistenza e l'efficacia dell'effetto placebo, cioè della possibilità di migliorare la condizione di salute spontaneamente (es. assumendo farmaci "finti"), o anche gli effetti benefici di alcune medicine alternative o di pratiche quali la meditazione. Fenomeni, che per quanto accettati, rimangono senza una spiegazione scientifica e contraddicono perfino molti degli assunti su cui la MU stessa si basa!


La Nuova Medicina Germanica

La Nuova Medicina Germanica (inizialmente solo "Nuova Medicina", a cui poi è stato aggiunto il termine "Germanica" per registrare il marchio al fine di proteggerla da un eventuale uso improprio) è stata sviluppata dal dottor Ryke Geerd Hamer nel corso di più di 30 anni di studio, ricerca e sperimentazione su un numero elevato di pazienti. L'idea iniziale fu suggerita ad Hamer dagli eventi che seguirono la tragica scomparsa del figlio: sia lui che la moglie si ammalarono in breve tempo di tumore (rispettivamente al testicolo ed al seno). Hamer ipotizzò che non poteva trattarsi di una semplice coincidenza, visto che entrambi avevano sempre goduto di buona salute. Così iniziò a chiedere ai propri pazienti colpiti da tumore se avessero vissuto qualche evento traumatico prima dell'insorgenza della malattia: constatò che era proprio così, nella totalità dei casi analizzati! Gradualmente si rese conto che questa correlazione tra eventi "traumatici" vissuti e l'insorgenza delle patologie era vera per tutte le malattie, dalle più banali alle più gravi, e che esisteva anche una relazione precisa tra il tipo di malattia insorta ed il tipo di shock subito dai pazienti. La sua idea iniziale era che questo evento traumatico producesse una specie di "corto circuito" nell'organismo che a sua volta innescava la malattia (un'idea simile a quella delle precedenti ricerche sullo stress). Continuando i suoi studi sul cancro però riscontrò che questo meccanismo apparentemente casuale e caotico (come ci si aspetterebbe da un processo degenerativo), aveva invece una perfetta regolarità ed una logica molto precisa, che lo portarono ad una conclusione sorprendente e rivoluzionaria: le malattie non sarebbero affatto un fenomeno avverso, maligno, nocivo ed accidentale che si opporrebbe alla sopravvivenza dell'organismo, ma avrebbero invece una precisa funzione! Sarebbero infatti una reazione prevista e messa in atto dall'organismo stesso quando si trova di fronte a certe situazioni specifiche ed "eccezionali", ed avrebbero proprio la funzione di far superare biologicamente queste situazioni difficili. Una volta terminata l'eccezionalità della situazione, l'organismo stesso provvederebbe a ripristinare lo stato di normalità. Quindi non solo le malattie, da quelle più banali a quelle più gravi, avrebbero un'origine ed una motivazione specifica, ma avrebbero perfino una funzione ed un senso biologico molto preciso che ha una spiegazione deducibile e coerente con il processo di evoluzione naturale.
Questa idea può sembrare a prima vista sorprendente, antiscientifica e difficile da accettare, però se si rileggono le attuali conoscenze mediche in quest'ottica, quello che prima appariva frammentario, impreciso, scorrelato, incompreso, necessitante di migliaia di ipotesi non verificate e non verificabili per essere giustificato, improvvisamente diventa coerente, logico, unitario e quasi scontato! Hamer è partito da questo semplice cambiamento di prospettiva e tutte le altre sue scoperte sono venute giù a cascata, spontaneamente. E' come se avesse trovato la chiave per aprire moltissime porte che prima erano ritenute impossibili da aprire, o non erano neanche considerate. In base a queste considerazioni la NMG è in grado di rispondere a domande molto specifiche che per la MU non ha neanche senso porsi: perché ci si ammala? Cos'è la malattia? Perché proprio ad una certa persona? Perché certi sintomi specifici e non altri? Perché certi esiti e non altri? La NMG riesce a descrivere ed a prevedere con precisione anche le fasi delle malattie ed i processi che si verificano nell'organismo, nonché la loro evoluzione nel tempo. Questo fornisce le conoscenze necessarie a recuperare nel modo migliore lo stato di salute, o meglio, assecondare il processo naturale di "guarigione", che è sempre spontaneo (cioè non richiederebbe nessuna cura esterna), se sussistono le giuste condizioni.
Da quanto detto dovrebbe risultare chiaro che la NMG non è una "medicina alternativa", ne una "cura": è una visione completamente diversa della medicina, una "meta-medicina" che comprende (e rivede) sia la medicina ufficiale, sia le medicine alternative (ad esempio è in grado di spiegare se, come e perché queste funzionano).
E' interessante notare che l'idea secondo cui le malattie possano avere una origine "psicologica" non è affatto nuova, anzi è molto antica e se ne può trovare traccia in parecchie culture e medicine tradizionali, ed è stata ripresa agli inizi del secolo scorso prima dalla psicoanalisi (Freud, Jung), successivamente dalle ricerche sullo stress di Hans Selye e di Henri Laborit, dalla Medicina Psicosomatica e dalle più recenti Psicobiologia e Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI). La differenza fondamentale tra queste discipline e la NMG è che tutte considerano comunque la malattia come una disfunzione, qualcosa di negativo e avverso. Questo ha impedito a queste discipline di compiere il passo avanti decisivo nella comprensione dei fenomeni che invece la NMG è riuscita a fare. La NMG infatti grazie a questo nuovo punto di vista è riuscita a comprendere e a descrivere in maniera molto scientifica, precisa, circostanziata e in qualche caso perfino quantitativa i processi sottostanti, le cause, i sintomi e l'evoluzione, tutte relazioni che invece sono in qualche modo precluse alle altre discipline, che si sono concentrate più sull'aspetto psicologico che non su quello medico, fisiologico e biologico.
I principi base della NMG possono essere descritti da 5 Leggi Biologiche, che definiscono un quadro unitario e preciso dell'insorgenza e dell'evoluzione delle patologie. Esse valgono non solo per gli esseri umani, ma anche per gli animali e probabilmente anche per gli esseri viventi in generale (probabilmente anche per le piante). Per comprenderle però è necessario conoscerne l'origine, che ha radici nel processo di evoluzione naturale (filogenesi) ed in quello di formazione degli organismi (ontogenesi).


L'evoluzione delle specie, l'embriologia ed il cervello

Le idee alla base della NMG sono perfettamente coerenti, e anzi spiegabili, con le conoscenze nel campo dell'evoluzione naturale, dell'embriologia e perfino dell'etologia (studio del comportamento animale), come verrà spiegato in questo paragrafo.
Come già detto, quello che viene comunemente considerato "malattia" sarebbe la conseguenza di una reazione dell'organismo ad un evento "grave" (o percepito come tale). L'evento in pratica innesca una sequenza precisa di reazioni dell'organismo, un vero e proprio "programma speciale" di emergenza. Queste particolari reazioni sono insorte e si sono sviluppate gradualmente durante il processo di evoluzione delle specie, e sono serviti proprio per dare una chance in più agli organismi di superare certe situazioni critiche tipiche dei vari stadi dell'evoluzione. I più antichi tra questi programmi riguardano l'approvvigionamento e lo sfruttamento delle sostanze nutritive ed il mantenimento delle condizioni vitali. Successivamente, con la crescita di complessità degli organismi, si sarebbero sviluppati quelli utili alla difesa dell'integrità dell'organismo, e per ultimo quelli che intervengono nei rapporti e nella convivenza con altri individui, tipici delle specie più evolute e recenti. Questi programmi speciali sarebbero arrivati fino a noi, attraverso l'intero processo di evoluzione, e non sarebbero andati perduti proprio perché sono di fondamentale importanza per garantire la sopravvivenza delle specie. Con l'avvento della moderna civiltà umana, indicativamente nelle ultime decine o centinaia di migliaia di anni (quindi un tempo molto breve rispetto a quelli tipici dell'evoluzione naturale), queste esigenze sarebbero rapidamente mutate o divenute meno importanti e perfino meno allineate con le abitudini degli individui (ossia molti dei comportamenti più recenti possono differire significativamente da quelli previsti biologicamente), e da questo deriverebbe la difficoltà nella loro scoperta e comprensione.
Tutti hanno sperimentato alcuni programmi speciali, poco profondi biologicamente, ma molto comuni. Un esempio è quello che succede quando ci si spaventa: aumenta immediatamente il battito cardiaco, il ritmo respiratorio, la pressione sanguigna, l'adrenalina e gli zuccheri nel sangue. E' una reazione sensata o no? Certo, perché predispone immediatamente alla reazione di fronte ad una situazione potenzialmente pericolosa: alla fuga o allo scontro. Non è una cosa piacevole, non è una cosa "normale", ma nessuno la considera una malattia (sebbene i singoli parametri misurati separatamente in quel momento potrebbero essere etichettati come "ipertensione", "tachicardia", "iperglicemia", etc.), perché si conoscono le cause e si sa che si tratta di un fenomeno temporaneo. Altro esempio un po’ meno ovvio: è comune che quando si viaggia in un luogo distante e magari sconosciuto a volte si soffra di stitichezza, che diminuisca la diuresi e al tempo stesso si abbia più sete. Perché? Si tratta di un altro programma ancestrale: l'acqua o il cibo incamerato sono una risorsa fondamentale e critica per il mantenimento in vita dell'organismo, ed è necessario trattenerli e sfruttarli il più possibile nell'eventualità che nel luogo non familiare non sia possibile approvvigionarseli. Un ulteriore esempio è la reazione all'ingestione o inalazione di qualcosa di "sbagliato" (indigesto o estraneo): si attiva una sequenza di risposte molto precise e ben coordinate che hanno lo scopo di provocare l'espulsione dell'oggetto sgradito (aumento della salivazione, produzione di muco, tosse o contrazioni dello stomaco, etc.). Quest'ultimo esempio è interessante perché è facile riscontrare che succede la stessa cosa (mal di stomaco o fastidio all'intestino, senso di nausea, etc.) anche quando si ha a che fare con una situazione sgradevole, "difficile da digerire" o che si vorrebbe "espellere". Sebbene non ci sia niente di fisico da "digerire", l'organismo attiva la stessa reazione! Non è una generica questione di stress o di nervosismo come vagamente spiegato dalla MU: è una reazione logica e sensata visto che è proprio l'apparato digerente che è deputato alla digestione ed espulsione di elementi esterni.
Si potrebbero descrivere parecchi altri esempi simili e molto comuni. In tutti i casi si tratta di programmi molto precisi, attivati da condizioni precise e che si risolvono rapidamente quando il problema viene superato.
I programmi speciali che danno origine alle cosiddette "malattie" funzionano esattamente nello stesso modo, ma sono un po’ più difficili da riconoscere e comprendere perché hanno un'origine più lontana evolutivamente. Le situazioni che innescano queste reazioni speciali causano uno "shock biologico", cioè una condizione che l'organismo percepisce improvvisamente come "rischiosa", a cui non può far fronte con le sue normali risorse. La percezione di questa situazione e l'avvio del meccanismo di reazione avviene nel cervello, che è l'organo deputato all'elaborazione sensoriale ed al controllo dell'organismo (motorio e vegetativo). Per comprendere meglio il funzionamento di questo meccanismo è necessario soffermarsi un attimo sulla particolarità di quest'organo. Com'è noto lo sviluppo del cervello ha seguito quello delle specie durante l'evoluzione. Le specie più antiche, che avevano necessità di affrontare situazioni più basilari (legate soprattutto ai bisogni fondamentali quali il nutrimento ed il mantenimento delle condizioni vitali), erano dotate di un cervello piccolo e meno diversificato. Le specie più evolute e recenti hanno avuto via via esigenze più complesse. Per far fronte alle nuove esigenze nel corso dell'evoluzione il cervello si è sviluppato per strati, ossia agli strati più antichi se ne sono aggiunti di nuovi dedicati alla gestione delle nuove necessità e funzionalità. Gli strati più antichi sono rimasti più o meno inalterati ed hanno continuato a svolgere le funzioni che svolgevano prima, cioè quelle più elementari.
Gli esseri umani hanno un cervello che è tra i più recenti ed evoluti, ma che contiene tutti gli strati presenti negli organismi che evolutivamente lo hanno preceduto, conservando per ciascuno strato la propria funzione. Questo stesso processo evolutivo si può osservare e riscontrare durante lo sviluppo embrionale, in cui durante la crescita dell'organismo vengono ripercorse fedelmente tutte le fasi dell'evoluzione: si dice a tal proposito che l'ontogenesi (sviluppo dell'organismo) sia una ricapitolazione della filogenesi (evoluzione delle specie). Nei primi stadi della crescita embrionale si formano gli strati del cervello ed i tessuti più semplici ed "antichi". Si procede via via verso strati del cervello e tessuti più recenti ed evoluti. Si possono schematicamente individuare tre "foglietti embrionali": l'endoderma (il più antico, controllato dal tronco cerebrale, da cui derivano l'apparato digerente e respiratorio), il mesoderma (controllato da cervelletto e midollo cerebrale, da cui derivano scheletro, muscoli, derma, etc.) e l'ectoderma (controllato dalla corteccia cerebrale, da cui derivano i tessuti più esterni). Il mesoderma è spesso suddiviso ulteriormente in "antico" e "recente". Con lo sviluppo del cervello e dei tessuti più recenti si ha l'insorgenza della lateralità, sia nel corpo che nel cervello (le parti più recenti del cervello sono anche suddivise in due emisferi, mentre quelle più antiche no). Questa distinzione dei tessuti in base alla derivazione embrionale può sembrare puramente accademica (e per la medicina ufficiale lo è), ma ha delle implicazioni importanti: i tessuti di uno stesso foglietto embrionale si comportano nello stesso modo nei confronti dei programmi speciali! I tessuti dell'endoderma e del mesoderma antico per esempio tendono ad aumentare la propria funzione quando viene avviato un programma speciale che li riguarda, questo causa una proliferazione di cellule che può arrivare a formare dei tumori. Organi diversi tra loro ma appartenenti allo stesso foglietto embrionale come i polmoni e l'intestino infatti formano tumori dello stesso tipo. I tessuti del mesoderma recente e dell'ectoderma invece tendono a formare delle necrosi all'avvio di un programma speciale.

 

Struttura del cervello e dei tessuti durante lo sviluppo embrionale.

 

La prima legge biologica: l'inizio della malattia

Come già detto, quella che viene considerata comunemente "malattia" corrisponde ad una delle fasi di attuazione di un programma speciale (chiamato da Hamer "Speciale, Biologico e Sensato", SBS). Questi programmi sono definiti "sensati" perché hanno una motivazione ed una funzione precisa, che è essenzialmente quella di far superare all'organismo una situazione critica. Tutti i programmi speciali sono avviati da un evento "traumatico" per l'individuo, del tutto inatteso, acuto, al quale non si ha la possibilità o i mezzi per reagire e che viene vissuto in isolamento (senza poterlo o volerlo condividere con altri nel momento in cui avviene). Questo evento viene chiamato da Hamer "DHS" (che sta per "Dirk Hamer Sindrome", dal nome di suo figlio). Non si tratta necessariamente di un evento "grave", ma di qualcosa che percepiamo, anche inconsciamente, come tale, che ci spiazza e coglie impreparati. Non si tratta di un semplice shock psicologico, ma di un vero e proprio shock biologico, cioè di qualcosa che viene percepito come determinante per l'esistenza dell'organismo. Nel momento della DHS gioca un ruolo molto importante la psiche: essa infatti è quella che percepisce e "decodifica" l'evento, lo interpreta come "traumatico" e ne determina il significato biologico, ossia sotto quale aspetto l'evento risulta "rischioso" dal punto di vista biologico. La psiche agisce in qualche modo da filtro dando uno specifico peso all'evento e interpretando il tipo di "pericolo" che esso rappresenta per l'organismo. Questo processo è rapidissimo ed inconscio (e quindi non controllabile in alcun modo). La psiche quindi determina il tipo di conflitto percepito e quale programma speciale sarà attivato. Questa parte del processo è necessariamente soggettiva, e può variare moltissimo da un individuo ad un altro: uno stesso evento può innescare due programmi speciali diversi in due individui o anche non innescarne nessuno, a seconda del modo di sentire e del vissuto. Per esempio se una persona riceve in maniera improvvisa ed inaspettata la notizia del proprio licenziamento, può subire una DHS con conflitto del "boccone" (si veda di seguito) se per lui il lavoro rappresentava l'unica fonte di sussistenza. Potrebbe subire una DHS con conflitto di "territorio" se percepisce il licenziamento come la perdita di qualcosa che gli apparteneva e competeva. Oppure può non subire affatto una DHS se magari il lavoro non gli piaceva, se si aspettava il licenziamento o non considera un problema "esistenziale" (a livello inconscio) il fatto di doverlo cambiare. Anche l'intensità dell'eventuale DHS è determinata dal modo di percepire la situazione della persona.
Una volta determinato dalla psiche il significato ed il contenuto del conflitto, si attiva subito una specifica area del cervello e l'organo corrispondente. Questa parte del processo è propriamente biologica (non più psicologica): l'area attivata è specifica e fissa per ogni tipo di conflitto (tanto che viene chiamata da Hamer "relè", nel senso di interruttore), così come l'organo coinvolto. Hamer ha mappato con precisione le aree del cervello corrispondenti ai diversi tipi di conflitto e quindi ai diversi organi coinvolti, che risultano sempre le stesse (in qualche caso sono uguali anche per altre specie animali). Esiste quindi una corrispondenza biunivoca precisa tra tipo di conflitto, aree del cervello e organi colpiti: conoscendo uno solo di questi è possibile determinare gli altri e conoscere quale sarà l'evoluzione del programma. Una volta avviato il processo, l'esecuzione del programma avviene in maniera sincrona nei tre livelli psiche-cervello-organo: nella psiche si attraverseranno diversi stati d'animo caratteristici, nel cervello e nell'organo si avranno delle modificazioni fisiologiche.
Un particolare molto interessante è che questi "relè" nel cervello sono qualcosa di fisico ed osservabile! Secondo alcune ipotesi si tratterebbe di un gruppo di neuroni che viene "isolato" per occuparsi specificamente del programma SBS. Dopo la DHS infatti si forma nel cervello (nel punto corrispondente allo specifico conflitto), ma anche nell'organo interessato, una modificazione dei tessuti che può essere osservata tramite TAC o Risonanza Magnetica. Il tessuto appare alterato in maniera concentrica e netta nelle fasi iniziali, e rigonfio (edematoso) nella fase di guarigione. Questi segni sono stati chiamati "Focolai di Hamer". Proprio l'osservazione dei Focolai ha permesso ad Hamer di mappare le zone del cervello attivate per ciascun conflitto. Data la corrispondenza tra conflitti e localizzazione dei Focolai di Hamer nel cervello, è possibile diagnosticare con precisione una patologia, in corso o avuta in passato, analizzando le immagini TAC cerebrali e identificando le zone che presentano delle alterazioni. Le TAC cerebrali a questo scopo sono eseguite con l'inclinazione standard (piani paralleli alla base del cranio), ma senza mezzo di contrasto.



Esempio di TAC cerebrale con indicazione dei piani e Focolai di Hamer visibili (ed un artefatto ad anello).



Come accennato in precedenza le varie aree del cervello hanno delle derivazioni evolutive diverse e funzioni diverse. I conflitti che riguardano specifiche funzioni attivano proprio le aree del cervello preposte a quelle funzioni e gli organi relativi. Questo permette di suddividere i conflitti proprio in base all'area cerebrale e al foglietto embrionale coinvolto. Possiamo quindi schematicamente individuare le seguenti tipologie di conflitti:
  • Conflitti per bisogni vitali (detti del "boccone"): si manifestano negli organi di derivazione endodermica (quindi i più antichi) diretti dal tronco cerebrale, e riguardano il nutrimento, la respirazione, la procreazione, l'ingestione, la digestione e l'espulsione del cibo, e gli input essenziali quali la visione, l'udito e l’odorato. Sono attivati dall'impossibilità di soddisfare un bisogno primario, anche in senso figurato (cioè dall'assenza di qualcosa che è percepito come "vitale").
  • Conflitti di protezione: riguardano gli organi del mesoderma antico (diretti dal cervelletto) deputati alla protezione degli organi, quali pleura, pericardio, peritoneo, derma (corion), etc. Sono attivati da attacchi all'integrità dell'organismo, sia fisici che figurati (cioè situazioni percepite come attacchi all'integrità della persona).
  • Conflitti di svalutazione: riguardano i tessuti del mesoderma recente diretti dal midollo cerebrale (sostanza bianca), che hanno la funzione di fornire forza e permettere la competizione tra individui: sangue, muscoli, tendini, ossa, etc. Sono attivati dalla percezione di "inadeguatezza" di una specifica funzione/abilità.
  • Conflitti di separazione e di territorio: riguardano i tessuti più recenti ed "esterni", diretti dalla corteccia cerebrale, ad esempio l'epidermide. Anche il tessuto che riveste gli organi cavi (epitelio pavimentoso) ha la stessa derivazione. Questi conflitti riguardano le relazioni con gli altri individui, in particolare il distacco o il contatto non desiderato con essi ed i rapporti tra gli individui in uno specifico territorio o riguardo ad un territorio.


La seconda legge biologica: lo svolgimento del programma speciale

Nello stato di salute normale l'organismo segue un ritmo vegetativo naturale di alternanza tra uno stato di maggiore attività (simpaticotonia) ed uno di minore attività (vagotonia) che coincide più o meno con il ciclo giorno/notte. Questa normale oscillazione viene chiamata "normotonia" (o "eutonia"). Hamer ha constatato che a seguito di una DHS si ha subito un'alterazione dello stato vegetativo dell'organismo, che inizia a seguire un altro andamento, caratterizzato da fasi tipiche e ben riconoscibili, che durano per tutto lo svolgimento del programma SBS, fino al ritorno alla normalità.

 

Rappresentazione schematica della variazione dello stato vegetativo durante un programma SBS.


La prima fase inizia nel momento della DHS ed è definita di Conflitto Attivo (CA). In questa fase a livello psicologico si ripensa ossessivamente all'evento che ha causato la DHS e lo stato vegetativo dell'organismo è caratterizzato da una simpaticotonia permanente: si è maggiormente attivi e svegli, si dorme poco e/o non bene, si tende a dimagrire e a causa di una contrazione dei vasi sanguigni periferici si ha una leggera ipertensione e mani e piedi freddi. Nel cervello si forma il Focolaio di Hamer e l'organo coinvolto viene stimolato ad aumentare o diminuire la sua funzione rispettivamente con una forte proliferazione cellulare o con una necrosi controllata (in accordo allo specifico programma SBS). Nella maggior parte dei casi, nella fase CA non si hanno sintomi fastidiosi o preoccupanti, tanto che non si ha la consapevolezza che sia iniziata una "malattia". Nei casi in cui si manifestino dei sintomi visibili, questi rientrano in quelli che la MU chiama "malattie fredde" (perché in questa fase non c'è mai febbre). La durata e l'intensità della fase CA determinano quella che Hamer chiama "massa conflittuale", questa equivale nel grafico in figura all'area coperta dalla fase CA (area blu). Ad una massa conflittuale maggiore corrispondono modificazioni più marcate degli organi e quindi una fase di riparazione più complicata e difficile. Se invece la massa conflittuale è molto piccola, le conseguenze sono più leggere e possono perfino passare inosservate.
La fase di conflitto attivo termina quando (e se) viene risolto il conflitto che ha portato alla DHS. Questo evento, chiamato Conflitto-Lisi (CL), avviene nel preciso momento in cui si percepisce che il conflitto è stato risolto. Il modo in cui il conflitto viene risolto può essere molto vario: può essere la conseguenza di una nostra azione intenzionale mirata a risolverlo, o può succedere indipendentemente per fatti che prescindono dalla nostra volontà e dalle nostre azioni. In ogni caso l'istante in cui avviene la CL è percepito in maniera molto precisa, come succede per la DHS, e determina un immediato cambiamento sia dello stato vegetativo sia di quello psicologico. Ci si sente immediatamente sollevati e tranquilli e inizia la seconda fase che serve all'organismo per il ripristino della normalità, chiamata "Post Conflitto-Lisi" (PCL). Questa fase è caratterizzata da una forte vagotonia: stanchezza, spesso febbre, mancanza di energie e sonno. In questa fase nell'organismo vengono ripristinate le modificazioni create in fase CA. Questa fase è quella che spesso viene avvertita come "malattia" (dolori, gonfiori, fiacchezza, infiammazioni, etc.), ed è quella in cui si scoprono le "anomalie" create in fase CA (e spesso si procede alla "cura" secondo la medicina ufficiale). I sintomi che si possono avere causano quelle che la MU chiama "malattie calde". L'intensità dei sintomi che si sperimentano in fase PCL sono proporzionali all'intensità ed alla durata della fase CA, perché riportare allo stato normale modifiche più consistenti risulta ovviamente più laborioso e complicato, perfino letale in casi estremi. In questa fase gli organi vengono ripristinati (i tessuti accresciuti vengono demoliti o quelli necrotizzati ricostruiti), il Focolaio di Hamer nel cervello dapprima diventa edematoso, per poi essere riassorbito. A livello psichico non si è più ossessionati dal problema che ha causato la DHS, anzi ci si sente più leggeri per il fatto che il conflitto sia stato risolto. A causa della forte vagotonia si ha sonno, poche forze e si dorme di più.
Esattamente a metà della fase PCL si verifica un breve ed improvviso picco di simpaticotonia, che ha la funzione di invertire l'andamento vagotonico. Questo picco, chiamato "Epi-Crisi" (CE), nei casi più leggeri non è neanche percepito (avviene nel momento di massima vagotonia, quindi spesso di notte e nel sonno), in altri casi è possibile riconoscerlo sia a livello fisico che psichico. Nei casi in cui la fase CA è stata più lunga ed intensa può anche risultare pericoloso e va tenuto sotto controllo. Alcune patologie come l'infarto, le crisi epilettiche propriamente dette o le crisi d'asma corrispondono esattamente alla fase CE di uno specifico programma SBS. Dopo la fase CE l'organismo si avvia verso la normalità, sia da un punto di vista biologico che psichico, in un tempo che è pari a quello della fase PCL precedente la CE (le due parti della fase PLC sono indicate con PCLA e PCLB). La seconda parte della fase PCL è caratterizzata da sintomi meno intensi e dalla tendenza ad espellere liquidi (sudore, urina, etc.) per riassorbire gli edemi creati nella prima parte e per eliminare i residui derivanti dal processo. Nella fase PCLB ci si sente fisicamente meglio,  tranquilli e sollevati a livello psichico.
E' importante notare che la seconda legge biologica fornisce delle indicazioni quantitative molto precise, ben verificabili e utili in pratica, che differenziano notevolmente la NMG rispetto ad altre discipline di ispirazione psicosomatica. La durata della fase PCL è in genere uguale a quella della fase CA, ma la fase PCLA ha un limite di circa 3 settimane (in rari casi può arrivare a 6), idem la fase PCLB. Dall'insorgenza dei sintomi e dalla loro tipologia è possibile determinare il momento della CL e della DHS, dal tempo trascorso tra questi due eventi è possibile conoscere quanto durerà la fase PCL e in che giorni si verificherà la CE. L'intensità dei sintomi e della CE saranno invece proporzionali alla massa conflittuale, che è determinata come già detto non solo dalla durata della case CA, ma anche dalla sua intensità (questo è un parametro soggettivo, ma può in qualche modo essere stimato).
La seconda legge biologica postula quindi l'andamento bifasico dello svolgimento dei programmi SBS. Va precisato che l'andamento è quello qui descritto se si ha una sola DHS seguita dalla soluzione del conflitto. Se si sovrappongono più DHS, e quindi più programmi SBS, le curve si sommeranno e non sarà facile distinguere questo andamento. Sono frequenti i casi in cui si subisce ripetutamente lo stesso conflitto nel tempo, e quindi si hanno decorsi molto lunghi dei programmi (le cosiddette "malattie croniche").
La conoscenza dell'andamento bifasico è importante perché permette di intervenire nel modo giusto (appropriato) e nei momenti giusti per facilitare la guarigione. La MU, ignorando completamente questo processo, a volte può prendere decisioni inappropriate e controproducenti.


La terza legge biologica: il comportamento dei tessuti durante i programmi SBS

Come accennato, i vari tessuti si comportano in modo diverso nelle diverse fasi dei programmi SBS. Queste relazioni sono descritte dalla terza legge biologica della NMG. I diversi tessuti reagiscono in maniera diversa a seconda della loro derivazione ontogenetica, ossia della loro derivazione embrionale. Come già detto è possibile suddividere i tessuti in base al "foglietto embrionale" di appartenenza, e ciascun tessuto è governato da uno strato specifico del cervello. Si possono individuare due comportamenti opposti per i tessuti governati dal paleoencefalo (cervello antico, ossia tronco cerebrale e cervelletto) e quelli governati dal neoencefalo (cervello recente, ossia midollo cerebrale o sostanza bianca e corteccia). Ai primi appartengono i tessuti dell'endoderma e del mesoderma antico (es. apparato digerente, respiratorio, pleura, derma, etc.), ai secondi il mesoderma recente e l'ectoderma (ossa, midollo, sangue, muscoli, epidermide, etc.).



Comportamento dei vari tessuti nelle fasi del programma SBS.


I tessuti governati dal cervello antico sono stimolati durante la fase CA ad un aumento della loro funzione, ottenuto con una grande e rapida proliferazione cellulare. Il funzionamento è molto semplice e diretto, conseguenza del fatto che questi tessuti hanno un'origine più primitiva: se viene a mancare qualcosa di importante, i tessuti reagiscono subito accrescendo la loro funzionalità in modo da cercare di compensare la carenza. Questi tessuti quindi tendono a "crescere" durante tutta la fase CA, fino a produrre quello che viene poi identificato in qualche caso come tumore. Nella stessa fase è anche stimolata la proliferazione dei microrganismi che vivono a contatto con quegli organi (se sono presenti). Questi microrganismi comunque non si attivano in questa fase e non producono nessun effetto. Al termine della fase CA, ossia alla risoluzione del conflitto e al contestuale inizio della fase PCL, il processo viene invertito: la proliferazione cellulare si interrompe ed i tessuti "in più" creati durante la fase CA (quindi anche i tumori) vengono demoliti tramite necrosi selettiva fino a recuperare la situazione precedente. In questa fase vengono attivati i microrganismi che prima avevano subito una proliferazione, con lo scopo specifico di contribuire a caseificare i tessuti precedentemente creati. Se non è presente una quantità sufficiente di microrganismi la demolizione dei tessuti è parziale, e questi vengono semplicemente inattivati anche tramite la formazione di cisti. Questo meccanismo chiarisce perché la fase PCL dia sintomi più visibili, in particolare i sintomi tipici delle "malattie" quali edemi, febbre, infiammazioni, stanchezza, etc.: mentre nella fase CA si ha solo una modifica locale dei tessuti, nella fase PCL vengono coinvolte parecchie parti dell'organismo per ripristinare la normalità! Anche da un punto di vista evolutivo è comprensibile perché nella fase CA non si avvertono sintomi: questa serve proprio per superare il problema che ha generato la DHS, e quindi è necessario che l'organismo stia bene e sfrutti al massimo il temporaneo "vantaggio" che ha creato.
I tessuti diretti dal neoencefalo hanno un comportamento opposto rispetto a quelli diretti dal paleoencefalo, il che rispecchia un funzionamento più evoluto e complesso: durante la fase CA subiscono una diminuzione della funzionalità, tramite arresto della moltiplicazione cellulare (citostasi), necrosi o ulcerazione. Nella fase PCL invece vengono ricostruiti e riparati tramite una rapida proliferazione cellulare con una contestuale proliferazione di microrganismi che contribuiscono a questo processo. La logica di questo meccanismo è un po’ più articolata rispetto a quella vista per il paleoencefalo: per superare una situazione critica si accetta una temporanea riduzione di funzionalità con lo scopo di consentire prestazioni migliori dopo la ricostruzione o per evitare temporanei effetti negativi dovuti proprio alla presenza della funzionalità. Anche in questo caso il processo dà maggiori sintomi nella fase PCL, che è quella che risulta più visibile e che viene spesso interpretata come un fenomeno negativo (tumore "maligno" data la rapidità della moltiplicazione, o infezione data la grande presenza di microrganismi). Anche in questo caso il processo è tanto più consistente quanto maggiori sono state le modifiche create in fase CA, ossia quanto maggiore è stata la massa conflittuale.
Si può osservare che in entrambi i casi la fase PCL è quella che dà sintomi più vistosi e fastidiosi, ed è quella che viene in genere considerata la "malattia" vera e propria, pur essendo in realtà una fase di "guarigione". Ignorando quello che è avvenuto nella fase precedente non è possibile comprendere e trattare nel modo giusto i sintomi della fase PCL, e si rischia quindi di ostacolare un processo naturale di ritorno alla normalità. E' anche vero d'altro canto che se la fase CA è stata particolarmente intensa e lunga, il processo di guarigione può essere piuttosto complicato e difficile da sopportare (es. lungo, doloroso, fastidioso), e quindi può essere utile tenerlo sotto controllo con l'impiego di farmaci o terapie tradizionali. In particolare è utile tenere sotto controllo l'eccessiva vagotonia (assumendo sostanze simpaticotoniche) o la formazioni di edemi troppo estesi (assumendo farmaci come i cortisonici, che li possono tenere sotto controllo o anche la semplice applicazione di ghiaccio per lo stesso scopo).
Al termine del processo di riparazione l'organismo recupera lo stato di normalità. Se l'intensità del processo non è stata eccessiva gli organi recuperano completamente il loro stato o addirittura vengono rafforzati (per via della ricostruzione). I Focolai di Hamer nel cervello vengono riassorbiti completamente e il ritmo vegetativo rientra nella normotonia. Nel caso il processo sia particolarmente intenso o sia stato ripetuto più volte (a causa di successive DHS dello steso tipo) il recupero è più difficoltoso e sia nell'organo che nel cervello possono formarsi delle alterazioni permanenti dovute a ripetute cicatrici.


Tabella riassuntiva del comportamento dei vari tessuti nelle fasi del programma SBS.


 Regione del cervello
Paleoencefalo
Neoencefalo
Foglietto embrionale
(tipo di tessuto)
Endoderma
Mesoderma antico
Mesoderma recente
Ectoderma
Focolaio di Hamer nel
Tronco
Cervelletto
Sostanza bianca
Corteccia
Classificazione istologica
(tipo di tumore)
Adenocarcinoma
Carcinoma adenoideo
Necrosi
Ulcera epiteliale
Fase CA nell'organo
Aumento di tessuto,
aumento della funzione
Diminuzione di tessuto,
alterazione sensata della funzione
Fase PCL nell'organo
Eliminazione del tessuto in eccesso,
ripristino della funzione
Riparazione (“con abbondanza”)
del tessuto,
ripristino della funzione




La quarta legge biologica: il ruolo dei microrganismi

Come già accennato, i microrganismi normalmente presenti nell'organismo (batteri, virus e funghi) hanno un ruolo importante nella fase di ripristino delle condizioni normali quando è stato avviato un programma SBS. Il ruolo che la NMG attribuisce ai microrganismi nell'ambito delle patologie sarebbe quindi molto diverso rispetto a quello considerato dalla MU: i microrganismi non sarebbero i responsabili di malattie o delle infezioni, ma sarebbero sempre presenti in concomitanza con queste perché avrebbero un ruolo attivo nel processo di normalizzazione. Il ruolo attivo dei microrganismi inizia fin dalle prime fasi dei programmi SBS, nelle quali essi seguono un comportamento simile a quello del tessuto che li riguarda (proliferazione, attivazione, normalizzazione).
I microrganismi sono quindi sempre presenti nell'organismo e svolgono un ruolo simbiotico e non nocivo. Questa visione, che può sorprendere un po’ a prima vista, in realtà non è affatto nuova, ed era stata ipotizzata da Bechamp in contrasto alla teoria di Pasteur sulla nocività dei germi (che poi si è affermata). Essa emerge anche dalle ricerche più recenti in campo biologico, in particolare quelle sul cosiddetto "microbioma" umano (cioè l'insieme di microrganismi ospiti del corpo umano). Da queste ricerche [3] si evince che il numero di microrganismi presenti normalmente nel corpo umano è di gran lunga superiore a quello delle cellule umane stesse! Questa ricchezza e varietà di microrganismi ospiti non solo non produce nessun effetto nocivo normalmente, ma anzi avrebbe un ruolo importante in molti processi biologici (basti pensare alla parte essenziale svolta nella digestione di alcune sostanze). Le ricerche sul microbioma affermano che questa condizione si mantiene finché l'equilibrio naturale non viene in qualche modo alterato. Queste recenti ricerche quindi supportano in buona misura la visione della NMG sui microrganismi, ossia che non sia la loro presenza a determinare sintomi specifici, ma il fatto che essi vengano attivati in seguito a qualche alterazione. Ancora una volta la visione della MU risulta messa in discussione: non è un non meglio spiegato indebolimento del sistema immunitario a determinare l'incremento dell'attività dei microrganismi, ma la sussistenza di uno stato di shock biologico precedente.


Competenza dei vari microrganismi sui vari tessuti.


La quarta legge biologica della NMG si spinge anche oltre nel dettaglio, e postula che la presenza e l'intervento dei vari tipi di microrganismi segua la suddivisione in base ai foglietti embrionali e rispecchi i processi di evoluzione naturale. In particolare sui tessuti dell'endoderma agiscono i microrganismi più antichi, cioè funghi e micobatteri (per esempio quelli della TBC), sul mesoderma i batteri ed in parte i micobatteri, sull'ectoderma i virus ed in parte i batteri.
I funghi ed i micobatteri (esempio candida e TBC), presenti su tessuti diretti dal paleoencefalo, proliferano proprio come i tessuti nella fase CA, ma vengono attivati solo nella fase PCL nella quale svolgono il ruolo importante di demolire i tessuti creati "in più", tramite processi quali la necrosi caseosa.
Tutto questo significa che non esistono microrganismi patogeni o malattie di origine microbiologica? Non proprio: significa che l'interazione dell'organismo con i microrganismi avviene in un modo diverso da quello che si pensava in precedenza. In particolare la risposta "patogena" o meno è determinata dall'organismo stesso, in base ai conflitti subiti, non tanto e non solo dai microrganismi stessi. A tal proposito va sottolineato che entrare in contatto con un microrganismo "nuovo" (cioè estraneo a quelli con cui conviviamo normalmente) può produrre di per se uno shock biologico. Questo è il motivo per cui si può avere qualche effetto negativo bevendo o mangiando qualcosa in un luogo estraneo e molto distante da quello in cui viviamo. L'adattamento del nostro corpo ai microrganismi locali avviene gradualmente fin dai primi anni di vita e riflette anche le abitudini e lo stile di vita locale. Ad esempio nell'intestino delle popolazioni dell'estremo oriente si trova un batterio che è utile per la digestione delle alghe (cibo molto comune in quelle regioni) che non è presente nelle popolazioni occidentali!


La quinta legge biologica: il senso biologico delle cosiddette "malattie"

La quinta legge biologica non aggiunge nulla alle altre quattro, ma in un certo senso le riassume: essa postula che ogni cosiddetta "malattia" (a questo punto il termine risulta inappropriato) è in realtà parte di un programma SBS ed ha un senso sia per l'individuo sia per la specie, che è comprensibile e coerente nel contesto dell'evoluzione naturale. Le malattie non sono quindi qualcosa di negativo o maligno, ma hanno sempre una ragione d'essere ed un senso biologico. Perfino un eventuale esito mortale di un programma SBS o gli stati psicotici sono spiegabili e giustificati in un'ottica più larga, ad esempio se si considera l'intera specie o un intero ecosistema, nello stesso modo in cui sono spiegabili e sensati i meccanismi di selezione naturale.


La "cura" secondo la NMG

Indubbiamente, per quanto visto, la NMG spiega bene l'insorgenza delle patologie, le loro caratteristiche e la loro evoluzione. A prima vista però può non risultare chiaro come impiegarla in pratica, ossia come impiegare le conoscenze che essa fornisce come "cura". Il motivo è che se le "malattie" non sono più eventi accidentali ed avversi, ma programmi previsti dall'organismo, che normalmente terminano col ritorno allo stato di salute originale, non ci sarebbe bisogno di alcuna cura esterna! Questo è vero in molti casi, e perfino la MU condivide questa visione a volte: non si cura un'influenza o un raffreddore, semplicemente si aspetta che passi. La NMG può estendere questa visione a tutte le malattie, perché a differenza della MU ne conosce in dettaglio le cause, le caratteristiche e l'evoluzione. Questa conoscenza, non solo permette di avere una maggiore consapevolezza di cosa sta succedendo, ma permette anche di intervenire nel modo più corretto se ce n'è bisogno. Questa conoscenza, soprattutto quando è posseduta dal paziente stesso, ha di per se un grandioso effetto positivo: elimina la paura! Questo non è soltanto positivo dal punto di vista psicologico, ma è fondamentale anche per evitare di subire ulteriori DHS e conflitti legati allo stato di salute in cui ci si trova (conflitti legati alla paura della morte, all'auto-svalutazione, all'isolamento, etc.), che molto spesso aggravano di per se la situazione e rendono molto più difficile la guarigione. Il punto importante infatti è proprio questo: l'obiettivo si sposta dal cercare di "curare" la patologia, a sforzarsi di consentire che il programma SBS arrivi al suo naturale termine, che coincide con il ritorno alla normalità, senza problemi. E' fondamentale quindi chiedersi cosa può ostacolare e impedire questo processo e cosa invece è utile per assecondarlo. Se non si rimuovono tutti gli ostacoli, non si potrà arrivare alla guarigione, indipendentemente dal metodo di cura scelto. Questo spiega perché anche nell'ambito della MU, soprattutto per le patologie più gravi, alcune persone riescono a guarire ed altre no, pur essendo state sottoposte alle stesse identiche cure. La NMG individua con precisione questi fattori importanti che possono ostacolare la guarigione. Quindi l'unica parte fondamentale della "cura" secondo la NMG consiste nel rimuovere questi ostacoli, il resto può essere affrontato nel modo che il paziente ritiene il migliore per il suo benessere: non si interviene direttamente sul processo di guarigione perché questo sarà comunque spontaneo. Hamer dice che noi possiamo "curare", ma solo la natura ci può "guarire".

Vediamo quindi quali sono i principali ostacoli al naturale processo di guarigione, ossia ciò che impedisce ad un programma SBS di giungere al suo completamento, e quali sono invece le cose importanti da considerare:


  • Non avere paura. Questo è uno dei vantaggi principali che possiede già chi conosce la NMG prima dell'insorgenza delle patologie (soprattutto se gravi). L'essere consapevole di cosa succederà e del perché è un grandissimo vantaggio psicologico, ed evita di subire DHS aggiuntive dovute proprio alla paura ed alle reazioni collegate. I programmi SBS iniziano per un motivo preciso, che può essere risolto, e per loro natura si completano con la guarigione dell'organismo, quindi tendenzialmente si può essere ottimisti e concentrarsi su ciò che serve per raggiungere l'obiettivo.
  • Individuare il conflitto. E' fondamentale individuare qual è stato il conflitto che ha originato la patologia. Questo non solo è importante dal punto di vista psicologico, ma anche da quello pratico, perché permette di "imparare la lezione", ossia sforzarsi attivamente per superare la situazione e soprattutto di non ricaderci. La guarigione è responsabilità del paziente, che deve quindi occuparsene in modo attivo, e non dipende da altri (i medici), da farmaci o dal caso.
  • Evitare le recidive. Uno dei maggiori e più frequenti ostacoli alla guarigione è il ricadere più volte nello stesso conflitto, ossia rivivere le stesse situazioni che hanno innescato la DHS la prima volta. Questo fatto ha conseguenze molto negative, perché ad ogni nuova DHS il programma SBS riparte daccapo, e la curva bifasica ricomincia dall'inizio, sovrapponendosi a quella in corso. La conseguenza è che il programma SBS non potrà arrivare al termine e le conseguenze sui tessuti e sugli organi potranno essere tanto seri da comprometterli e non permetterne più la guarigione. E' chiaro che per evitare le recidive è necessario avere individuato il conflitto e fare tutto il possibile per evitare di subirlo di nuovo. Dal momento che spesso l'origine dei conflitti è nell'ambiente in cui si vive (famiglia, partner, amici, lavoro), sarebbe consigliabile cambiare completamente stile di vita oltre che atteggiamento psicologico, almeno fino alla guarigione. Le cosiddette "malattie croniche" sono causate da continue recidive di conflitti, anche piuttosto leggeri.
  • Evitare il "circolo vizioso". Hamer chiama così quelle situazioni in cui i sintomi o le conseguenze di una patologia fanno rivivere la DHS che l'aveva generata. Ad esempio subire un conflitto per lo shock di essere ricoverato in ospedale, e doverlo subire di nuovo e ripetutamente (per altri ricoveri in ospedale) per l'insorgenza dei sintomi che il conflitto causa. Oppure subire un conflitto di svalutazione per ritenersi "incapace" e subirlo di nuovo a causa dei sintomi del conflitto di svalutazione che magari ci rendono temporaneamente ancora più "incapaci". Il circolo vizioso è una forma di recidiva, ed è quindi da evitare in tutti i modi possibili! L'essere coscienti del problema è già un buon punto di partenza.
  • Evitare il "conflitto del profugo". Esiste uno specifico conflitto, chiamato da Hamer "del profugo", che deriva dal sentirsi soli, abbandonati, spaesati, di avere perso i propri punti di riferimento, sentirsi letteralmente come "un pesce fuor d'acqua". Questo conflitto ha una certa probabilità di essere vissuto durante una malattia o convalescenza, in particolare in seguito ad un ricovero in ospedale. L'effetto è l’aumento della funzionalità dei tubuli collettori dei reni con una conseguente ritenzione idrica e una notevole riduzione della diuresi, che provoca accumulo di acqua nei tessuti e soprattutto negli edemi (che si ingrossano ancora di più). La conseguenza è una forte accentuazione di tutti i sintomi (gonfiori, dolori, infiammazioni, etc.). Quando il conflitto del profugo insorge in concomitanza con un altro programma SBS, complica notevolmente la situazione, fino a renderla molto difficile da gestire e potenzialmente pericolosa (si parla in questi casi di "sindrome" o "sindrome dei collettori dei tubuli renali"). Occorre quindi cercare di evitarlo in tutti i modi. Il modo migliore è "curarsi" e sentirsi "curati" (non importa come), evitare di essere o sentirsi soli ed abbandonati, cercare di vivere in situazioni ed ambienti piacevoli e/o familiari. In altre parole cercare di sentirsi "a casa" ed amati.
  • Assecondare i bisogni dell'organismo. I sintomi che si provano durante il programma SBS non sono casuali, spesso servono ad ottenere un certo effetto: se ci si sente stanchi è opportuno riposare, se fanno male le ossa è perché non bisogna muoverle (il corpo le sta riparando!), e così via. Ci possono essere fasi in cui si sente maggiore bisogno di mangiare, altre meno. In alcune fasi si tende a prendere peso, in altre a perderlo. La fase di guarigione può essere lunga: bisogna avere pazienza. Bisogna in qualche modo adeguarsi alle esigenze dell'organismo, non imporgli i nostri ritmi e le nostre abitudini.
  • Trattare bene il proprio corpo. Un programma SBS indubbiamente mette alla prova l'organismo. E' chiaro che un organismo in buone condizioni reagirà meglio (più rapidamente e più efficacemente) di uno in cattive condizioni. Per questo motivo fattori come un alimentazione sana, l'attività fisica e l'astensione da abitudini o dall’abuso di sostanze dannose (fumo, alcool, droghe, etc.) possono essere di grande aiuto. Al contrario di quanto sostenuto dalla MU, queste buone abitudini non servono a prevenire le malattie, ma sono utili per guarire prima e meglio.
  • Non rinunciare alla Medicina Ufficiale. Può essere fondamentale nella diagnosi precisa della patologia dell'organo/tessuto coinvolto (da cui si può risalire al conflitto), e può essere di altrettanto fondamentale importanza nel caso di complicazioni. Come già detto se la massa conflittuale accumulata è molto grossa, ci si può aspettare sintomi pesanti nella fase PCLA e CE (che potrebbero innescare altre DHS o circoli viziosi). E' pertanto necessario non scartare l'ipotesi di far ricorso ai farmaci convenzionali per alleviare i sintomi, o ad interventi chirurgici in casi ancora più critici. Alcune condizioni come gli edemi molto estesi o le epi-crisi possono essere molto pericolose se non sono tenute sotto controllo, e per farlo può essere necessario il supporto vitale clinico. Inoltre per alcune persone continuare a rivolgersi alla MU (o ad altre medicine alternative), pur consapevoli della NMG, può essere rassicurante, e quindi positivo ai fini della guarigione.
Una considerazione finale: spesso molte cure alternative, indipendentemente dalla loro natura (si può includere perfino il placebo) si dimostrano efficaci. Questo fatto è ben spiegato dalla NMG, ed ha principalmente due motivazioni: in primo luogo le medicine alternative di solito non sono aggressive e non ostacolano il processo naturale di ritorno alla normalità; in secondo luogo la consapevolezza ed il conforto dato dal fatto di "prendersi cura di se" può evitare che subentrino ulteriori conflitti.


Alcuni esempi di programmi SBS

Uno degli aspetti più sorprendenti della NMG è che essa riesce a spiegare con uguale dettaglio e precisione qualsiasi tipo di patologia, dalle più gravi a quelle più banali e comuni. Perfino alcuni disturbi occasionali e temporanei (acufeni, prurito, parestesie, dolori transitori, tachicardia occasionale, etc.), che la MU non riesce completamente a indagare e spiegare, trovano una spiegazione precisa. Spesso è sufficiente comprendere il sistema descritto dalle 5 leggi biologiche per comprendere facilmente l'origine di alcuni disturbi. A titolo di esempio di seguito sono riportati alcuni programmi SBS, che permettono di capire meglio a grandi linee quanto esposto in precedenza. Per maggiori dettagli si consiglia di approfondire su uno dei testi riportati in bibliografia, dove sono descritti anche diversi casi reali. 

Programmi SBS dell’apparato digerente

L’apparato digerente è uno dei primi elementi a formarsi nell’embrione ed è anche il più antico evolutivamente. Esso comprende principalmente l’esofago, lo stomaco, il fegato, l’intestino ed il retto. L’apparato digerente appartiene quindi per la maggior parte al foglietto embrionale endodermico, che è governato dalla parte più antica del cervello: il tronco. A questo apparato sono quindi associati programmi SBS molto antichi che hanno a che fare con l’assorbimento, l’assimilazione e l’espulsione del “boccone”, inteso come elemento fondamentale per il proprio sostentamento vitale. Bisogna considerare comunque che le estremità dei vari organi sono ricoperte da uno strato di cellule chiamato “epitelio pavimentoso” che ha un’origine molto più recente ed appartiene infatti al foglietto embrionale ectodermico, lo stesso dell’epidermide per esempio. Queste zone, a differenza delle prime, sono governate dalla parte più recente del cervello, la corteccia, e seguono i relativi programmi SBS. Esse, a differenza delle parti endodermiche, per esempio risentono del sesso e della lateralità dell’individuo e reagiscono a conflitti legati al territorio ed ai rapporti con gli altri individui.
Le parti di derivazione endodermica (es. fondo dell’esofago e dello stomaco, fegato, parte centrale dell’intestino) come già detto reagiscono a conflitti del “boccone” che hanno a che fare o con il non riuscire a inghiottire o digerire un boccone (perché non lo si riesce ad ottenere o perché risulta indigesto, insopportabile), oppure con la paura di non riuscire ad approvvigionarsi il boccone, cioè di “morire di fame”. I “bocconi” reali (cioè il cibo vero e proprio) con queste caratteristiche provocano reazioni note e sperimentate da tutti: vomito, nausea, indigestione, mal di pancia, problemi intestinali, diarrea, etc. Tutto ciò che dal nostro subconscio viene percepito come un boccone vitale scatena esattamente lo stesso tipo di reazioni in base alle sua caratteristiche. Una cosa non gradita, insopportabile (“indigesta”) che riguarda un aspetto della nostra vita che riteniamo importante provoca le stesse reazioni a carico dell’apparato digerente: l’esofago e lo stomaco risentono del “non riuscire a mandar giù” o a “digerire” qualcosa, l’intestino dell’avere assimilato/subito qualcosa di non gradito, sporco, ingiusto, di cui ci si vorrebbe liberare (che si vorrebbe espellere). Il fegato invece risente della mancanza del boccone, del venire meno di qualcosa di vitale, o della paura connessa al non potere più averla in maniera soddisfacente.
Le parti dell’apparato digerente di derivazione ectodermica invece reagiscono a conflitti di contrasti nel territorio: subire situazioni non desiderate, diatribe, contese, ingiustizie insopportabili, impossibilità di trovare il proprio ruolo, subire frodi o raggiri, etc. La parte superiore dell’apparato digerente risente più del senso di non digerire queste situazioni, la parte inferiore al percepirle ingiuste ed al volersene liberare. Si tratta di conflitti di territorio veri e propri, che quindi seguono i complessi schemi della corteccia cerebrale (lateralità, situazioni ormonali, etc.). La derivazione ectodermica di questi processi permette di constatare delle particolarità che sono passate inosservate alla MU, come ad esempio il fatto che in genere le donne mancine con una condizione ormonale normale soffrono di ulcera gastrica, le destrimani no!
Come spiegato dalla terza legge biologica, questi tipi di tessuti si comportano in maniera diversa nella fase CA e PCL: quelli endodermici tendono a crescere finché dura la fase CA per aumentare la funzione, quelli di origine ectodermica tendono a ridursi (tramite ulcerazioni) per diminuire la funzione. Nelle fasi PCL il comportamento si inverte per ritornare alla normalità (a meno di recidive). Se la fase CA è lunga, il tessuto endodermico cresce fino a produrre delle formazioni che vengono definite “adenocarcinomi” (a forma di cavolfiore), il tessuto ectodermico invece produce tessuto definito “carcinoma” nella rapida fase di riparazione (caratterizzata da una moltiplicazione cellulare molto rapida). 

Programmi SBS dell’apparato respiratorio

 L’apparato respiratorio ha per la maggior parte la stessa derivazione endodermica di quello digerente, e nello stesso modo le sua estremità sono ricoperte di epitelio pavimentoso, che invece ha derivazione ectodermica. Quindi anche in questo caso si hanno le parti più interne (polmoni) che rispondono a conflitti del “boccone”, d’aria in questo caso, e quelle più esterne (faringe, bronchi) che rispondono a conflitti di territorio. Nello stesso modo la parte più interna tenderà a crescere durante le fase attiva dei conflitti per aumentare la propria funzione, il tessuto creato verrà poi demolito o inglobato nella fase PCL. Al contrario le parti periferiche tenderanno ad ulcerare durante i conflitti per poi essere ricostruiti rapidamente dopo.
La parte più interna dei polmoni (parenchima bronchiale), risponde a conflitti del boccone d’aria vitale, ed in particolare alla mancanza del boccone vitale, ossia la paura di perderlo e quindi di morire. Questo tipo di conflitti possono produrre degli accrescimenti di tessuto che continuano per tutta la durata del conflitto attivo (che servono per aumentare la funzione), che inizialmente non danno nessun sintomo, ma che poi alla risoluzione una volta demolito viene espulso con la tosse ed un espettorato denso e torbido (in qualche caso anche con tracce di sangue).
Le parti più esterne rispondono a conflitti di derivazione ectodermica (e quindi risentono del sesso e della lateralità del soggetto). I bronchi ad esempio rispondono al conflitto di minaccia per il proprio territorio (conflitto maschile), la laringe invece al subire uno spavento improvviso nel proprio territorio (conflitto femminile). Anche in questo caso i sintomi sono la tosse più o meno profonda, ma con un espettorato più fluido e trasparente.
Anche il comune raffreddore fa parte dei programmi dell’apparato respiratorio, ed è legato ai conflitti del non riuscire a sentire un odore, cioè a fiutare. Questo si verifica nei casi in cui si ha a che fare con una situazione incerta e sospetta di cui non si riesce ad intravedere con chiarezza lo stato o la conclusione. Il comune raffreddore corrisponde alla fase PCL del conflitto, ed insorge infatti quando l’incertezza relativa ad una situazione si è risolta. Quindi il raffreddore non è causato dai virus, ma da una piccola DHS. I virus però partecipano al processo di riparazione, e quindi sono sempre presenti quando si manifestano i sintomi. 

Leucemia, anemia e osteoporosi

Potrebbe sembrare strano accostare patologie così tanto diverse tra loro. In realtà secondo la NMG si tratta programmi SBS molto simili o comunque strettamente collegati. La cosa può sorprendere inizialmente, ma la spiegazione che ne ha dato Hamer è estremamente lineare, precisa, elegante e verificabile. Queste patologie, assieme ad altre che seguono gli stessi meccanismi, sono programmi SBS che riguardano il mesoderma recente (ossa, midollo e sangue) che è diretto a livello cerebrale dalla sostanza bianca del cervello (midollo). Essi quindi rispondono a conflitti di svalutazione: genericamente la percezione di non ritenersi adeguati. A seconda della particolare connotazione e motivazioni possono essere colpiti parti diverse, che possono dar luogo a sintomi diversi, ma in qualche modo il processo sottostante è lo stesso. Ricordiamo che i tessuti del mesoderma recente durante la fase di conflitto attivo subiscono una progressiva necrosi per permettere poi nella fase PCL una ricostruzione più robusta. Il senso biologico del programma SBS si ha quindi alla fine, una volta compiuto.
In genere i conflitti di svalutazione agiscono sul tessuto osseo e sul midollo osseo. La localizzazione dipende dalla particolare connotazione del conflitto (colonna vertebrale per la svalutazione “generale” come individuo, bacino e gambe per la svalutazione legata al “non farcela”, “non potere andare avanti” o per questioni sportive, braccia e mani per svalutazione lavorativa o sportiva, per “non essere capace di fare”, cervicale per svalutazione “intellettuale”, denti per “non riuscire a mordere”, etc.). Nella fase di conflitto attivo il tessuto osseo viene decalcificato ed il midollo in esso contenuto parzialmente necrotizzato. In questa fase chiaramente si possono avere problemi a seconda della localizzazione del programma: è questo il caso dell’osteoporosi o dell’anemia. La decalcificazione infatti provoca una fragilità dell’osso, che può rompersi se il conflitto è mantenuto a lungo e se sottoposto a sforzi particolari. L’anemia invece è più marcata quando sono interessate ossa che contengono una quantità significativa di midollo, che è il responsabile della produzione delle cellule che compongono il sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). In caso di conflitti di svalutazioni molto forti (esistenziali), l’organo colpito è la colonna vertebrale ed il midollo in essa contenuto. In genere il sintomo principale è all’inizio (in fase di conflitto attivo) proprio l’anemia, ossia un basso numero di globuli rossi, bianchi o piastrine nel sangue, che può anche passare inosservato perché viene compensato dall’organismo in altri modi. Alla soluzione del conflitto di svalutazione, il midollo viene ripristinato molto velocemente con un’attività molto intensa delle sue cellule. Questa attività “frenetica” provoca inizialmente la produzione di una gran quantità di cellule non del tutto mature o complete, che vengono comunque immesse nel sangue. In concomitanza si subiscono i soliti sintomi tipici della fase PCL: stanchezza, mancanza di forze, febbre, etc. Questo processo si normalizza dopo un certo tempo. Tuttavia questi sintomi sono interpretati dalla MU come una leucemia! Secondo la NMG la leucemia è semplicemente la fase di ricostruzione del midollo osseo. Come dice Hamer è un evento positivo che “bisognerebbe festeggiare!” Le terapie attuali invece prevedono di distruggere (nuovamente) il midollo osseo perché ritenuto “impazzito”! Questo rende la guarigione estremamente difficile.
In conclusione si può dire che in qualche modo ogni volta che l’organo coinvolto è il tessuto osseo si può avere un “rimbalzo” dei valori dei globuli bianchi o rossi alla soluzione (anche per l’anemia e l’osteoporosi), e viceversa: a svalutazione molto intense la cui conseguenza più visibile è una leucemia, si possono avere problemi strutturali alle vertebre.
E’ interessante notare una cosa: com’è noto anche le radiazioni ionizzanti (es. nucleari) provocano la leucemia. Il motivo è che esse distruggono proprio le cellule del midollo osseo, che reagisce rigenerandole con un processo identico a quello che si ha nei casi di conflitto si svalutazione. 

Programmi della pelle

La pelle è composta negli strati esterni (l’epidermide) da tessuto ectodermico, che quindi è governato dalla corteccia cerebrale. Lo strato più profondo della pelle (il derma) invece è composto da tessuto mesodermico antico, che è governato dal cervelletto. I programmi SBS relativi all’epidermide riguardano i conflitti di separazione (perdita di contatto) o di contatto non gradito nei confronti di altri individui (o anche animali). Sono quindi attivati dalla separazione (fisica) da un'altra persona (o animale) con cui si aveva un rapporto di legame particolare oppure da un contatto sgradevole e non desiderato. L’effetto è una necrosi o ulcerazione dell’epidermide che si manifesta con secchezza, screpolature o bolle, spesso in corrispondenza ad una zona che aveva qualche relazione con l’oggetto della perdita, che dura per tutta la fase CA, e che ha proprio la funzione di far perdere la sensibilità al tatto, seguita da una ricostruzione in fase PCL che provoca invece un arrossamento con bruciore o prurito. Questi sintomi sono quelli chiamiamo eczemi o dermatiti. Anche l’alopecia areata rientra in questi casi (perdita di peli o capelli in una zona circoscritta). Come negli altri casi il programma si conclude spontaneamente con il ritorno alla normalità dopo la fase PCL. In qualche caso però i sintomi possono durare più a lungo: questo succede spesso nel caso in cui ci siano recidive del conflitto che fanno ripartire il programma. E’ questo il caso della psoriasi per esempio, che è dovuta alla presenza di due conflitti di separazione, uno in fase attiva e l’altro in soluzione, che recidivano in continuazione (perché non si riesce a superare il conflitto).
Il derma invece, essendo un tessuto mesodermico antico, reagisce ai conflitti di attacco all’integrità, sia fisico che metaforico. Gli herpes ed i melanomi sono un esempio di programmi SBS relativi a conflitti di attacco in genere all’integrità della persona, per il quale l’individuo si sente “insudiciato”. In questi casi si ha un aumento di funzione e di tessuto in fase CA, e poi una necrosi in fase PCL. Anche in questo caso spesso la posizione sulla pelle è in relazione alla DHS subita (alla specifica situazione in cui è avvenuta la DHS). 

Le allergie

Le allergie sono uno dei fenomeni più enigmatici per la MU: possono manifestarsi all’improvviso senza apparente motivo, possono sparire all’improvviso, e possono essere scatenate praticamente da qualsiasi cosa! La NMG offre una risposta molto elegante anche a questo “mistero”. Secondo la NMG le allergie non sono altro che il riattivarsi di un conflitto vissuto in passato a causa da particolari sostanze che erano presenti (nell’ambiente, nel cibo o a contatto col corpo) nel momento della prima DHS. Per fare un’analogia facilmente comprensibile è come quando sentiamo l’odore di un piatto prelibato che conosciamo ed abbiamo subito “l’acquolina in bocca” (aumento della salivazione). O quando sentiamo l’odore del fumo ed iniziamo a preoccuparci ed attivarci per paura che ci sia qualcosa che sta andando a fuoco. Similmente se nel momento di una DHS il nostro organismo rileva la presenza significativa di una certa sostanza (con cui magari non siamo in contatto continuativo), allora si forma un “binario conflittuale” che associa la presenza di quella sostanza alla DHS che stiamo vivendo, in genere per motivi del tutto scorrelati. Il programma SBS relativo farà il suo corso, ed in genere si concluderà spontaneamente. Il binario invece rimarrà impresso nel nostro cervello, e innescherà di nuovo il programma SBS non appena si verrà di nuovo in contatto con la sostanza. La funzione di questo meccanismo è abbastanza ovvia: giocare d’anticipo nei confronti di qualcosa che ci ha causato un “danno” o un “pericolo” in passato, e quindi aumentare le nostre possibilità di difesa e sopravvivenza. E come se il nostro cervello si prendesse cura di noi a nostra insaputa! Questo meccanismo che può risultare un po’ “fastidioso” ai nostri giorni, era invece estremamente importante ed efficace per i nostri antenati!
I tipi di DHS e gli organi coinvolti possono essere molto vari, e per questo alle allergie ed alle intolleranze è associata una varietà di sintomi così grande.
Questa teoria spiega anche perché (lo sostiene anche la MU) chi ha più frequentemente contatti con gli “allergeni” più diffusi sviluppa più raramente allergie ad essi: la presenza di queste sostanze viene considerata “normale”, e quindi non viene associata dal cervello ad un’eventuale DHS. A titolo di esempio le allergie che si manifestano sulla pelle (es. dermatiti) sono in genere dovute ad un conflitto di separazione o di contatto sgradito subìto in presenza di uno specifico allergene nell’ambiente. Il conflitto (ed i suoi sintomi) in genere si risolvono dopo poco tempo, però il binario rimane, e ad ogni nuovo contatto con l’allergene si riattiverà lo stesso programma SBS e quindi lo stesso sintomo. Le intolleranze alimentari invece sono spesso dovute a conflitti per un boccone indigesto/ingiusto subìto in presenza di un particolare alimento. L’assunzione di quell’alimento riattiva il programma SBS dello stomaco o dell’intestino. La celiachia ad esempio rientra in questa categoria. Una cosa particolare prevista dalla NMG in base a questa teoria è che anche stimoli particolari (suoni, immagini, odori, percezioni particolari), non solo il contatto con sostanze chimiche reali, possono innescare un’allergia. Infatti sono stati riportati diversi casi di questo genere, che per la MU risultano del tutto inspiegabili.
Si possono quindi “curare” le allergie? Si, ma non è un processo semplice. Sicuramente l’avere compreso questo meccanismo rende più facile risolverle: occorre in primo luogo risalire con molta precisione alla DHS originale, e prendere coscienza di cosa è accaduto (cioè quale evento ha causato la DHS e che relazione c’era con l’allergene). Questo spesso è sufficiente per “sciogliere il nodo” e risolvere il problema immediatamente. A volte per riuscire ad eliminare il binario occorre un lavoro più lungo per acquistare una maggiore consapevolezza e confidenza che esso non è più legato alla situazione patita in passato. A questo fine può essere utile anche la terapia di desensibilizzazione conosciuta ed applicata anche dalla MU.


Il ruolo della lateralità

Un fattore che non è mai stato preso in considerazione dalla MU in relazione all'insorgenza delle patologie è la lateralità del soggetto, ossia l'essere destrimani o mancini. A dire il vero l'argomento è in generale poco studiato e poco compreso dalla scienza ufficiale. La NMG è probabilmente l'unica teoria esistente che non solo ne offre una spiegazione, ma stabilisce anche che esistono relazioni precise tra questo parametro e l'insorgenza e la manifestazione delle patologie. Bisogna specificare che la lateralità di cui parla Hamer non è quella a cui ci si riferisce comunemente (ad esempio lo scrivere con una mano piuttosto che con l'altra), ma una caratteristica innata di uno specifico organismo e del suo cervello. Quindi questa caratteristica non va confusa con altre comunemente riferite come lateralità, quali l'uso preferenziale di un lato del corpo o la prevalenza di un emisfero nel ragionamento che da luogo ad un modo di pensare creativo piuttosto che logico. Queste caratteristiche infatti possono essere acquisite tramite abitudine, esercizio o condizionamento, e quindi possono non coincidere con la lateralità innata di cui parla Hamer. Per stabilire la lateralità innata di un individuo Hamer propone un test chiamato "dell'applauso": si invita la persona a battere le mani come si fa a teatro, cioè con una che batte sopra l'altra. La mano che viene posta sopra l'altra indica la lateralità della persona. Esistono anche dei test più sofisticati e più robusti, ma che sono anche più complicati da eseguire. Si può osservare che al test dell'applauso risultano "mancine" molte più persone di quelle che normalmente sono considerate tali (in base al lato che usano preferenzialmente): i mancini innati nel senso della NMG sono circa il 40% degli individui contro il 60% dei destrimani. Il mancinismo nel senso comune del termine è invece inferiore e si attesta tra il 10% ed il 20% degli individui. Quest'ultimo come già detto non coincide con il mancinismo secondo la NMG, ma statisticamente in buona percentuale deriva da questo. Un'osservazione interessante di Hamer, facilmente verificabile da chiunque, è che i gemelli monozigoti hanno sempre lateralità (nel senso NMG) opposta tra di loro! Ossia due gemelli monozigoti battono sempre le mani in maniera opposta. Altra osservazione interessante: è noto che il mancinismo esisteva negli uomini già ai tempi dall'ultima era glaciale (lo si è dedotto dall'analisi dei disegni rupestri), e la percentuale degli individui mancini non è cambiata da allora, segno che essa svolge un ruolo ed una funzione specifica che è resistita all'evoluzione naturale e della civiltà [4].
Ma su cosa influisce la lateralità? Essa, essendo una caratteristica propria del cervello, influisce in pratica sul modo in cui si manifestano gli effetti biologici di un conflitto. Questa caratteristica non è presente nelle aree più antiche del cervello (tronco cerebrale), ed inizia ad insorgere dal cervelletto fino alla corteccia, in cui ha un ruolo più vario e complicato. Un primo effetto della lateralità si ha nella manifestazione dei programmi SBS sul corpo: per i destrimani il lato sinistro del corpo è colpito se il conflitto riguarda (ha qualche attinenza con) la madre, i figli o individui considerati anche inconsciamente tali, il lato destro invece risulta colpito se il conflitto è in relazione a individui "pari" quali padre, fratelli, amici, partner, colleghi e simili. Per i mancini le relazioni sono invertite. Quindi se un conflitto ha una particolare connotazione verso i figli (per esempio separazione) gli effetti del programma SBS relativo (in questo caso dermatite, ulcerazione dell'epidermide) si avranno prevalentemente dal lato sinistro del corpo per i destrimani e destro per i mancini.
Nella corteccia cerebrale ed in particolare per i conflitti di territorio, il funzionamento è ancora più complesso, in quanto la lateralità determina il lato del cervello su cui si attiverà il relè del programma SBS al primo conflitto. Quindi per esempio ad un conflitto di "minaccia per il territorio" un uomo destrimane attiverà il relè che si trova dal lato destro, che corrisponde ai bronchi. Un uomo mancino invece attiverà quello dal lato sinistro che interviene sulla laringe. Il funzionamento è ulteriormente complicato (sempre relativamente alla corteccia) se si considera anche l'influenza del sesso, gli effetti della presenza di conflitti precedenti su un certo emisfero o l'influenza che ha un conflitto su uno specifico lato della corteccia sugli ormoni sessuali. Questi argomenti per la loro complessità richiedono uno studio troppo approfondito per essere trattati in questa sede.
Quanto descritto fornisce una spiegazione ed una giustificazione all'esistenza della lateralità: essa avrebbe lo scopo di evitare che in presenza di un evento traumatico condiviso tutti gli individui di un gruppo reagiscano nello stesso modo, causando un pericolo per la sopravvivenza del gruppo stesso. Non solo, la diversa influenza dei due emisferi sugli ormoni sessuali contribuisce anche a regolare le dinamiche del gruppo ed a predisporre un'alternanza al comando (anche questo argomento richiederebbe spiegazioni più estese per risultare chiaro).


Le costellazioni

Una delle scoperte più inaspettate e sorprendenti di Hamer riguarda le psicosi, ossia le cosiddette "malattie mentali". Hamer si è accorto che esse sono riconducibili alla presenza di due conflitti contemporanei in due emisferi opposti del cervello (o comunque in due metà simmetriche, ad esempio frontalmente e posteriormente), che ha chiamato "costellazione". Questa nuova interpretazione non solo spiega come e perché si originano le psicosi (che hanno spesso un'insorgenza improvvisa ed imprevedibile), ma suggerisce anche che è teoricamente possibile risolverle! Quando si verifica una di queste condizioni i programmi SBS relativi ai due conflitti si "congelano" e non evolvono. Però il nuovo effetto che risulta è quello di un nuovo super-programma che ha a sua volta un senso biologico, anche molto evidente in certi casi! Quindi anche per questo tipo di fenomeni non ci sarebbe nulla di casuale o "avverso", ma si tratterebbe di strategie specifiche utili a superare condizioni "super-critiche". La situazione rimane "bloccata" in questo stato fino a quando uno dei due conflitti non viene risolto. A quel punto la psicosi scompare ed il conflitto che rimane riprende la sua normale evoluzione.
Hamer ha individuato i conflitti e le regioni del cervello coinvolte in molti tipi di psicosi piuttosto comuni, alcune delle quali sono descritte sinteticamente di seguito a titolo di esempio:

Costernazione: è uno stato di passività, di incapacità di orientarsi, interagire, prendere decisioni, di mancanza di interazione. La persona risulta quasi "fuori dal mondo", in un certo senso inebetita. Questa costellazione è dovuta ad un doppio conflitto localizzato nel tronco cerebrale, ad esempio un doppio conflitto che colpisce i relè dei tubuli collettori dei reni sia dal lato destro che sinistro del tronco cerebrale. Va chiarito che subire due conflitti significa subire due DHS in riferimento a due motivazioni diverse (che potrebbero anche accadere a seguito di uno stesso evento traumatico). E' sufficiente risolvere uno dei due conflitti per fare in modo che la persona ritorni immediatamente normale.

Morte emozionale: la persona non è più capace di provare emozioni, si sente "svuotata" e non ha più interesse per nulla. Questa costellazione si verifica a seguito di due conflitti che si localizzano nei due emisferi del cervelletto. Un'altra costellazione simile è quella che porta a una specie di "catalessi" fisica, di morte apparente, che è dovuta sempre a una costellazione del cervelletto.

Megalomania: la megalomania è uno degli esempi in cui risulta più chiaro il senso biologico del super-programma. Questa costellazione si ottiene a seguito di due conflitti di svalutazione contemporanei (localizzati nel midollo cerebrale). L'effetto è che dal ritenersi doppiamente "incapace", ci si sente improvvisamente "i migliori"! Questa nuova percezione, anche se non corrisponde strettamente al vero, permette all'organismo di reagire in maniera decisa e superare i problemi che lo avevano afflitto! E' come se la natura offrisse un'ultima chance "estrema" all'organismo per fargli superare la situazione critica. A seconda del tipo di svalutazione subita, si possono avere megalomanie con diverse sfumature.

Costellazioni schizofreniche: questo tipo di comportamento è dovuto a due o più conflitti localizzati nella corteccia  cerebrale. A seconda delle aree interessate si possono avere parecchie connotazioni diverse che vanno dall'ansia, alla paranoia, alla perdita di memoria a breve termine, alle allucinazioni, anoressia, bulimia, etc. Se è coinvolta l'area del territorio si possono avere mitomania, aggressività o tendenza al suicidio. Queste costellazioni sono anche influenzate dalla situazione ormonale, e quindi anche il tipo di psicosi risultante per dati conflitti può avere caratteristiche diverse.

Gli esempi riportati non esauriscono l'argomento, che di per se è molto vasto e ancora da esplorare, ma sono solo alcuni esempi di costellazioni utili a comprendere le modalità di questo fenomeno.


Conseguenze sorprendenti della NMG

La NMG capovolge completamente il concetto di malattia, e aggiunge molte conoscenze sul funzionamento degli organismi che prima erano passati inosservati o erano stati trascurati. Queste nuove conoscenze sono realmente illuminanti da molti punti di vista, ma mettono fortemente in discussione parecchi concetti che sono comunemente accettati e quindi possono risultare difficili da accettare a prima vista. Di seguito sono sinteticamente elencate alcune delle conseguenze più sorprendenti e significative della NMG, che a prima lettura possono lasciare perplessi, ma che trovano delle spiegazioni molto precise e convincenti studiando in maniera più approfondita l'argomento:



  • La psiche ricopre un ruolo fondamentale nell'insorgenza delle malattie. Non è possibile ignorarla o trascurarla durante la diagnosi o le cure. Molti degli insuccessi della MU sono dovuti a questa carenza.
  • Non esistono malattie "incurabili" o degenerative. Se si riesce ad interrompere i fattori ricorrenti che mantengono queste condizioni (es. conflitti che recidivano in continuazione o che non si riescono a risolvere definitivamente), e lo si riesce a fare in tempo utile, è possibile recuperare le funzionalità normali. Hamer descrive perfino casi di paralisi durate anni, che erano considerate definitive e che si sono risolte spontaneamente!
  • Non esistono sostanze "cancerogene". Se il cancro non è il frutto di mutazioni casuali e degenerative ma di un programma molto preciso e sensato, esso non può essere indotto direttamente da sostanze chimiche. Esistono sostanze nocive che possono alterare l'integrità e le funzionalità dell'organismo (da un punto di vista biochimico) e risultare pertanto pericolose o mortali, ma non sono direttamente cancerogene. Possono esserci però agenti chimici o fisici che innescano direttamente degli shock biologici (e quindi l'inizio di un programma SBS): ne sono un esempio le radiazioni ionizzanti, l'assenza di gravità o alcune sostanze chimiche.
  • Non esistono le metastasi. Queste sarebbero soltanto l'effetto di DHS successive dovute proprio allo shock per la diagnosi (il ricevere notizie infauste), e per gli effetti negativi delle terapie. Non a caso le più frequenti "metastasi" sono quelle al polmone (paura della morte) e alle ossa (svalutazione). Del resto il meccanismo della metastasi non è ben compreso neanche dalla MU: ad esempio la teoria della "migrazione" di cellule cancerose che invaderebbero altri organi non è applicabile al caso dei tumori ossei "secondari", in cui è lo stesso tessuto osseo a manifestare alterazioni.
  • Non esiste il "tumore al cervello". Quello che normalmente viene considerato tale è solo l'effetto di un conflitto molto grande o ripetuto più volte. Si tratta quindi solo di un edema e/o di una cicatrice costituita principalmente di tessuto gliale (connettivo). Del resto è noto che le cellule nervose non sono in grado di moltiplicarsi. Se questa modificazione del tessuto non è troppo estesa ed il conflitto è stato definitivamente risolto, essa non dà nessun problema.
  • Non esistono microrganismi intrinsecamente patogeni e malattie infettive. Il loro ruolo ed i meccanismi di interazione con l'organismo sono completamente diversi da quelli considerati fino ad ora dalla MU: le "malattie" non sono causate dai microrganismi, ma questi vi partecipano secondo una logica precisa. Inoltre esiste una differente reazione dell'organismo a microrganismi "familiari" e a quelli "sconosciuti".
  • Il raffreddore, l'influenza e la tosse non sono causati da virus. Anch'essi sono conseguenza di conflitti e dei conseguenti programmi SBS. I microrganismi ritenuti responsabili sono sempre presenti nell'organismo, e si attivano in corrispondenza della fase PCL di questi programmi, ma non sono i responsabili delle patologie.
  • Il batterio della TBC avrebbe un ruolo importante nella demolizione dei tumori! Ma non tutti ne sono dotati a causa di vaccinazioni ed uso indiscriminato di antibiotici. Questo porta alla formazione di cisti piuttosto che alla dissoluzione dei tumori.
  • Molti valori anomali riscontrati nelle analisi del sangue, ad esempio livelli di colesterolo o trigliceridi alti, non sono conseguenza dell'alimentazione scorretta, ma di programmi SBS in corso. Sono quindi temporanei, a meno di recidive continue, ed hanno una causa specifica che prescinde dall’alimentazione.
  • Esiste una spiegazione precisa e convincente per le malattie autoimmuni (es. allergie, artrosi, psoriasi, etc.) e per quelle neurodegenerative (es. SLA).
  • Le cosiddette "malattie mentali" (psicosi) sono anch'esse spiegabili come conseguenze di DHS multiple. Quindi sono teoricamente reversibili e curabili!


Conclusioni

Non è possibile qui descrivere parecchi aspetti della NMG molto interessanti ed utili in pratica, e molte scoperte interessanti di Hamer. Questo articolo vuole fornire solo un riferimento per inquadrare la NMG, chi fosse interessato può trovare maggiori dettagli nei riferimenti riportati in bibliografia (in particolare [5] e [6] sono più semplici ed introduttivi, [1] è il testo di riferimento che però è un po’ più impegnativo). La NMG è stata verificata più volte da diversi gruppi ed istituzioni (nel libro di Hamer sono anche riportati i documenti relativi in un capitolo apposito), oltre che da parecchi professionisti che la applicano affiancandola alla MU. Però la sua conoscenza è ancora molto limitata e soprattutto il pregiudizio nei suoi confronti è elevatissimo, questo ne ha impedito una valutazione precisa, diffusa e nel merito. Probabilmente la NMG per quanto già molto corposa, è solo l'inizio di un intero nuovo campo di conoscenze mediche, che però richiederebbe la partecipazione di molti medici e ricercatori per essere esplorato, compreso e indagato con ancora maggiore dettaglio. La NMG potrebbe avere conseguenze rivoluzionarie per medicina, per la percezione della malattia e per il benessere degli individui, è fondamentale quindi diffonderne la conoscenza e auspicarne un maggiore livello di applicazione, verifica e studio.
Attualmente nel nostro paese, sebbene siano state accettate e permesse diverse forme di medicina alternativa, non è consentito ai medici (sia del servizio sanitario nazionale, sia privati) di applicare la NMG: in mancanza di una legislazione specifica rischiano la radiazione dall'albo. E non è possibile per esperti non medici dare consigli a riguardo, in quando potrebbero essere accusati di esercizio abusivo della professione medica. E' quindi difficile in pratica curarsi con l'ausilio di queste conoscenze, se non studiandole in proprio o rivolgendosi ai pochi medici che pur operando secondo la MU conoscono la NMG. Questa situazione indubbiamente ostacola il progresso di conoscenze che potrebbero rivelarsi estremamente importanti. Forse solo una conoscenza più corretta e diffusa potrà cambiare la situazione, ma ci vorrà tempo e forse anche una società più matura. Nel frattempo non resta che studiare, verificare ed approfondire in prima persona queste conoscenze.





Bibliografia


[1]  Ryke Geerd Hamer: "Testamento per una Nuova Medicina Germanica + Tabella Sinottica", Amici di Dirk editore, 2008.
 
[2]  American Academy of Microbiology: "FAQ - Human Microbiome", January 2014.
Link Internet: http://academy.asm.org/index.php/faq-series/5122-humanmicrobiome


[3]  C. Faurie, M. Raymond: "Handedness frequency over more than ten thousand years", Proc. R. Soc. Lond. B. 2004 271 Suppl 3, Feb. 2004.
Link Internet: http://rspb.royalsocietypublishing.org/content/271/Suppl_3/S43.abstract


[4]  Claudio Trupiano: "Grazie Dottor Hamer", Secondo Natura Editore, 2007.

[5]  Marco Pfister: "La Malattia è un'Altra Cosa!", Secondo Natura Editore, 2008.

[6]  Silvio Caggia: "Le 5 Leggi Biologiche della Natura", slides, 2013.
Link Internet: https://www.dropbox.com/s/9z8hvgr78k0o8s9/Corso%20Le%205%20Leggi%20Biologiche.doc



Ringraziamenti e note legali

Un ringraziamento particolare va a Silvio Caggia che ha contribuito alla realizzazione di questo documento con discussioni, contenuti originali e revisioni del testo. Alcune delle immagini e delle tabelle sono state realizzate da lui.
Alcune delle immagini utilizzate sono state tratte direttamente da pubblicazioni del Dr. Hamer o da documenti disponibili su Internet ad esse riconducibili, e sono utilizzate qui a scopo illustrativo. I diritti relativi a tale materiale appartengono ai rispettivi proprietari.
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I contenuti esposti in questo documento riassumono le teorie ed i risultati degli studi del Dr. R. G. Hamer ed hanno scopo puramente divulgativo. Esse quindi non costituiscono e non devono sostituire indicazioni mediche o terapeutiche di alcun genere. Si scoraggia in tutti i casi il lettore ad intraprendere qualsiasi scelta terapeutica senza la consultazione di un medico.



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